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12 Febbraio 2021A cura del Dott. Matteo Casini
La legge di Bilancio 2021, recentemente approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, prevede importanti modifiche in relazione alla proroga e all’ampliamento dei crediti di imposta per imprese e professionisti che intendono effettuare investimenti a partire dal 2021 e fino al 2022.
Le principali novità, indicate negli articoli 1051 – 1067 riguardano il nuovo “Piano Nazionale Transizione 4.0” e sono volte a potenziare le aliquote e anticipare la possibilità di compensare i crediti di imposta già a partire dal 2021 e in un’unica soluzione.
I benefici fiscali derivanti dal nuovo piano legato al “mondo 4.0” diventano quindi una misura strutturale, certa e duratura, quantificabile in circa 24 miliardi di Euro di benefici (crediti di imposta). Tale misura, secondo il governo, è “il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund Italiano” e appare sempre più centrale per la ripresa dell’economia nazionale.
Come per i precedenti piani Nazionali, cioè Industria 4.0 del 2017, Impresa 4.0 del biennio 2018-2019 e il Transizione 4.0 del 2020, anche il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 ha come obiettivo fondamentale quello di accompagnare le imprese italiane verso la quarta rivoluzione industriale, favorendone la crescita tecnologica e i processi digitalizzazione. La Legge di Bilancio 2021 mira, con specifiche norme, a stimolare gli investimenti privati, riconoscendo crediti a quelle imprese che effettuano acquisti connessi sia a semplici beni strumentali sia a prodotti e servizi innovativi che vanno dai macchinari, ai progetti, passando per la formazione in ambito 4.0.
Ma quali sono le novità introdotte dalle misure?
Investimenti in beni strumentali
Alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi nel corso del 2021 e 2022, è riconosciuto un credito di imposta da utilizzare in compensazione in F24 (in un’unica soluzione per le imprese con fatturato annuo inferiore ai 5 milioni di Euro; in tre rate per le altre imprese).
Nello specifico rientrano nel beneficio tutti i beni iscrivibili a libro cespiti, ovvero beni materiali nuovi e beni immateriali, ad eccezione di alcune specie (autoveicoli e mezzi di trasporto).
- per il 2021, il credito d’imposta è pari al 10% (15% in caso di acquisti connessi allo smart woking);
- per il 2022, il credito d’imposta scende al 6%.
È riconosciuto un credito d’imposta specifico per le imprese che acquistano beni materiali 4.0, cioè macchinari funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e “interconnessi” al sistema produttivo aziendale, ad esempio i 3D, macchine utensili, etc. (l’elenco dei beni compresi in questa categoria è dettagliato nell’Allegato A alla Legge di bilancio 2017). In questo caso, la legge prevede tre aliquote, differenziate in funzione dell’entità degli investimenti:
- fino a 2,5 milioni di euro di investimento, l’aliquota ammonta al 50% della spesa per il 2021 e al 40%
per il 2022; - tra 2,5 e 10 milioni di euro di investimento, l’aliquota è del 30% per il 2021 e del 20% per il 2022;
- tra 10 e 20 milioni di euro di investimento, è riconosciuta una aliquota del 10% sia per il 2021 sia
per il 2022.
È prevista un’agevolazione fiscale anche per le imprese che investono in beni immateriali come software e sistemi di integrazione connessi e relativi agli investimenti in beni materiali 4.0 (l’elenco dei beni rientranti in tale categoria è dettagliato nell’Allegato B della Legge di bilancio 2017). In questo caso, l’aliquota del credito d’imposta è del 20% fino a 1 milione di euro sia per il 2021 sia per il 2022.
Ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno
Per il 2021 e il 2022 il credito d’imposta è potenziato per gli investimenti in attività di R&S per le imprese operanti nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Nello specifico ammonta al 25% per le grandi imprese; al 35% per le medie imprese; al 45% per le piccole imprese.
Ricerca e sviluppo in innovazione, design e green
La misura è stata prorogata per il 2021 e il 2022 con potenziamento delle aliquote e dei massimali del credito d’imposta. Nello specifico:
- Ricerca e sviluppo, incremento dell’aliquota dal 12% al 20% e massimale da 3 milioni a 4 milioni di
Euro; - Innovazione tecnologica, incremento dell’aliquota dal 6% al 10% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
- Innovazione green e digitale, incremento dell’aliquota dal 10% al 15% e massimale da 1,5 milioni a 2
milioni;
Design e ideazione estetica, incremento dell’aliquota dal 6% al 10% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni.
Formazione 4.0
La Legge ha prorogato il credito d’imposta riconosciuto per le spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori al biennio 2021 e 2022.
Investimenti in stabilimenti produttivi del Mezzogiorno
È stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta introdotto dalla L. 208/2015 (art. 1, commi 98–108) per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.
Quotazione PMI
È stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI, istituito dalla L. 205/2017.
Rafforzamento patrimoniale delle imprese
La Legge ha modificato i requisiti di accesso alle misure previste per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni, introdotte dall’articolo 26 D.L. 34/2020 e prorogato al 30 giugno 2021 il termine di esecuzione dell’aumento di capitale.
Investimenti in pubblicità
È inoltre prevista la proroga per il biennio 2021-2022 del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, in continuità con il regime speciale introdotto per il 2020: il credito d’imposta è pari al 50% del valore degli investimenti effettuati con un tetto di spesa pari a 50 milioni di euro annui.
A seguito delle numerose modifiche, si attendono comunque chiarimenti e note esplicative da parte dell’Agenzia delle entrate e del MISE per la corretta applicazione di tutte le nuove norme.